La Postura nel soggetto anziano

La Postura nel soggetto anziano

LE MODIFICHE POSTURALI TIPICHE DELL’ANZIANO

Con il passare degli anni, si verificano lente e progressive modificazioni a livello di postura, che nel soggetto anziano si ripercuotono sulla capacità di controllare ed eseguire correttamente i movimenti.

Attorno ai venti, trent’anni l’organismo si trova al top della forma fisica, per cui le prestazioni sono al massimo livello. Praticare esercizio fisico e condurre una vita sana prolunga il periodo di efficienza del corpo. E’ fisiologico, attorno ai settant’anni, che alcune funzioni corporee vengano alterate e la capacità di svolgere attività come camminare o svolgere i gesti quotidiani risulterà via via sempre più ridotta, con importanti modificazioni a carico della postura. Attorno agli ottant’anni, un anziano su due è a rischio di cadute.

anziani

La deambulazione è un’azione fondamentale, la più comune e la più importante per mantenere l’autonomia e svolgere una vita attiva. La capacità di camminare viene sviluppata nei primi anni di vita e pian piano diventa un processo automatico. Nella fase senile, l’individuo trova sempre più difficoltà a camminare, il problema tende spesso a diventare di importanza clinica non solo per il soggetto ma anche per le persone che lo assistono. Per disturbi della deambulazione si intende innanzitutto il rallentamento della velocità di marcia, accompagnato da riduzione della fluidità, della simmetria e della sincronia dei movimenti corporei. Inoltre, il meccanismo si modifica interamente:

  • i passi sono più corti e a base leggermente allargata,
  • aumenta la durata della fase di appoggio e
  • si riduce l’ampiezza dei movimenti articolari, specie a livello dell’anca.

E’ importante ricordare che l’equilibrio, elemento che determina la postura, è ottenuto anche attraverso le informazioni sensoriali che i recettori raccolgono ed inviano al sistema nervoso centrale: alcuni importanti recettori sono di natura visiva, vestibolare e propriocettiva. E’ per questo che le informazioni nell’anziano sono alterate, in quanto l’invecchiamento senile coinvolge anche questi apparati.

Posizione corretta e il suo effetto sull’anziano

È vero che le nostre spine cominciano a cambiare via via che invecchiamo. Le vertebre e i dischi che fungono da cuscini tra le ossa della nostra schiena cominciano a rompersi e si assottigliano nel tempo. Inoltre, la cartilagine e il tessuto connettivo delle nostre spine possono iniziare a perdere spessore ed elasticità. Per quanto possa sembrare spaventoso, ci sono in realtà modi in cui possiamo assicurarci di perdere il meno possibile della nostra altezza e di mantenere in salute le ossa della colonna vertebrale. Mantenere una postura corretta per tutta la vita è importante per mantenere le spalle forti e dritte.

La postura corretta per gli anziani è ancora più importante. Fare i passi giusti per assicurarti di mantenere una buona postura può aiutarti a:

  • Restare in equilibrio e diminuisci le possibilità di caduta. Le cadute sono la causa numero uno di lesioni tra gli anziani, che portano spesso a ossa rotte e altre lesioni. Quando gli anziani sono più consapevoli della loro postura, hanno un migliore equilibrio e meno rischi di cadere.
  • Prevenire l’osteoporosi. Poiché i muscoli della schiena e dei legamenti devono fare gli straordinari quando si ha una cattiva postura, nel tempo questi muscoli sovraccarichi possono portare alla degenerazione della colonna vertebrale e in condizioni gravi come l’osteoporosi e l’artrosi.
  • Ridurre il rischio di infarto e ictus. Gli anziani spesso sviluppano ipertensione quando il loro sangue non scorre correttamente nel loro corpo. Questo li mette anche a maggior rischio di ictus, infarto e condizioni come obesità e diabete.
  • Sollevare l’umore e diminuire i sentimenti di depressione. Avere una postura corretta migliora la circolazione, che ossigena meglio il corpo e porta ad un umore e una percezione positivi. Gli studi hanno persino dimostrato che gli anziani che stanno in piedi e siedono in piedi hanno più energia e sono più fiduciosi nella vita.
  • Migliorare il funzionamento cognitivo. Anche se non è scientificamente provato che una postura corretta possa ritardare l’insorgenza della demenza, una colonna vertebrale correttamente allineata può aiutare nella comunicazione tra i neurotrasmettitori e il cervello, consentendo un migliore ricordo della memoria.
  • Migliorare il flusso di sangue e aiuta con problemi digestivi. Stare seduti dritti mentre mangi può aiutare la digestione, poiché i tuoi organi non vengono compressi da brufoli.

Varietà

La varietà del movimento è essenziale per una buona ergonomia. Pensa a te stesso come il direttore della tua orchestra. Un conduttore esperto può condurre numerose canzoni ugualmente bene, non solo la quinta sinfonia di Beethoven. Sei il padrone della tua postura e del tuo movimento, e quando sei sano e abile, sei in grado di usare una buona meccanica del corpo in una varietà di situazioni.

Abbiamo il potenziale per creare un’enorme varietà di schemi e posizioni di movimento. Tuttavia, come risultato delle esigenze fisiche poste su di noi da compiti di lavoro ripetitivi, adottiamo spesso un numero limitato di movimenti e posizioni. Queste abitudini di movimento ripetute possono portare allo sviluppo di dolore e disfunzione muscolo-scheletrica. La buona notizia è che lo sviluppo di dolore e disfunzione è di solito prevenibile e, nei casi in cui il processo è già iniziato, può spesso essere invertito.

Flessibilità

Le aree comuni di ridotta flessibilità nella parte superiore del corpo comprendono la parte anteriore del torace e i muscoli tra il collo e le scapole. Esistono numerosi esercizi di seduta che possono essere utili per coloro che trascorrono la maggior parte della giornata lavorando su una postazione di lavoro. Gli allungamenti sul collo per i muscoli superiori del trapezio e della scapola levator aiutano a rilassare il collo durante il lavoro. Guarda alcuni esercizi utili.

Forza

La forza è la capacità di esercitare la forza su un oggetto. A volte abbiamo bisogno di forza per i movimenti rapidi e altre volte abbiamo bisogno di forza per la resistenza. In entrambi i casi, è essenziale avere un equilibrio tra i vari gruppi muscolari. Le aree comuni di diminuzione della forza che contribuiscono allo squilibrio muscolare includono gli addominali, i muscoli dei glutei e i muscoli che collegano le scapole alla schiena. Clicca qui per vedere gli esercizi.

LA POSTURA NELL’ANZIANO

In qualsiasi individuo di terza età diminuiscono le prestazioni fisiche, sensoriali e reattive. Nei soggetti più sani si riscontra una tendenza a camminare molto eretti, con accentuata lordosi lombare e talvolta accorciamento dei flessori dell’anca, con rotazione dei piedi verso l’esterno durante il cammino. Questa postura porta a diminuire il carico a livello degli arti inferiori, con bacino limitato nei movimenti.

Nei soggetti più colpiti da senilità, o in cui siano presenti anche altre disfunzioni patologiche, soprattutto a livello neurologico, la simmetria dei movimenti e la coordinazione sono seriamente compromesse, così che i due lati del corpo tendono a muoversi in maniera totalmente diversa tra loro. Ne deriva la diminuzione o la totale perdita del controllo motorio e della capacità di deambulare in sicurezza, atteggiamento tipico dell’anziano.

Spesso, in età avanzata, la paura di cadere e la sensazione di instabilità provocano una resistenza nei movimenti, cioè rende incapace l’anziano a iniziare correttamente la deambulazione e a irrigidirsi, sviluppando una postura scarsamente mobile, con notevoli ripercussioni anche nella sfera emotiva.

FATTORI DI RISCHIO

  • caratteristiche fisiche e cognitive dell’anziano (es. obesità, problemi visivi)
  • presenza di altre patologie, soprattutto a carico degli arti inferiori (es. malattie vascolari o respiratorie)
  • abitudini errate (sedentarietà, fumo)
  • carattere del soggetto (es. tendenza alla depressione)

INTERVENTO

E’ necessario che il soggetto anziano si rivolga a un operatore specializzato, che sappia eseguire con correttezza e precisione la raccolta delle informazioni, sia tramite test statici e dinamici, sia con un’analisi della sfera psicologica, tenendo sempre in considerazione il modo in cui si rapporta all’ambiente circostante.

E’ importante sottolineare che non sempre l’andatura va modificata: un passo rallentato potrebbe permettere all’anziano di camminare in modo sicuro e determinato, quindi in questo caso non sarà necessario intervenire ma semplicemente tenere allenato il soggetto prescrivendo almeno mezz’ora di camminata al giorno, per mantenersi attivo.

Nei casi in cui ci siano delle modificazioni importanti a carico della postura, con incertezza nel cammino e forti disfunzioni, si può attivare un’idoneo programma di ginnastica posturale che inizi con stretching muscolare e di equilibrio, per incrementare la mobilità articolare e di conseguenza il controllo motorio. Non deve essere trascurato un adeguato controllo dei fattori ambientali e dell’abbigliamento, che possono condizionare il cammino.